sabato 12 gennaio 2013

INTERVISTA ad Elsiar: il ragazzo poeta.


A che età più o meno hai iniziato a scrivere poesie? Quando ti è sorto questo interesse?
L’interesse mi è sorto in quarta elementare, leggendo le poesie di Carducci.

Cos'è la poesia? Vista con gli occhi da studente e da scrittore.
Vista con gli occhi da studente è un insieme di versi in strofe, rime e figure retoriche vincolate da pesanti regole che si auto-impone il poeta.
Come scrittore, essendo la mia poesia libera da schemi di ogni genere, è il modo per esprimere ciò che penso a un me interlocutore, liberandomi dal peso che questi pensieri mi creano.

È un concetto bellissimo, che praticamente tutti quelli che creano un’opera (soprattutto contemporanea) capiscono… quindi, non ti poni assolutamente il problema di inserire le figure retoriche? Scrivi dunque semplicemente di getto?
Le figure retoriche le inserisco solo perché l’io dice di inserirle, ma non mi lego a uno schema imposto da quelle. Le metto anche per un concetto quasi eracliteo.
Tutto scorre…
Si, scrivo di getto. Non ho mai una brutta copia, scrivo quando ne sento la necessità.

Hai un particolare ambiente o condizione che ti ispira più di altre in questo?
La sera, il buio, magari anche delle nottate uggiose, ma indispensabile è per me la solitudine.

Solitudine che aiuta a guardarsi nell'animo, l’unico compagno che in quel momento ci rimane…  
 A me ad ogni modo rimane anche la ragione, quella non mi abbandonerà mai, anche perché non potrei scrivere altrimenti.

Alcuni ritengono che questa sensazione di solitudine si possa riscontrare anche quando ci troviamo in un luogo troppo affollato, come a Milano per esempio ( o anche quando scoppiano risse), dove si è soli a dover affrontare il mondo circostante… ti capita di sentirti improvvisamente “solo” in questo senso?
No, mai. So sempre  che ci saranno i miei amici a sostenermi. Spesso loro ti sostengono anche se sei nel torto marcio e se vedono che deragli ti avvisano e frenano adeguatamente. Ti sostengono sempre (i veri amici), sta a te non approfittarne.

Ti ispira anche l’idea di scrivere un libro in futuro?
Lo sto già scrivendo.

Chi è il tuo poeta preferito? E scrittore?
Poeta Carducci, essendo quello che mi ha fatto iniziare, o D’annunzio.
Scrittore, beh, sicuramente Licia Troisi. Ultimamente però mi sto interessando molto anche a Pansa. Il poeta e scrittore per eccellenza resta senza dubbio Dante, anche se abbiamo stili differenti.

Film e libri invece? Se esce un film su un libro preferisci prima aver letto il libro o viceversa?
Film preferiti quelli del grande Totò, per quanto riguarda i libri adoro il fantasy.
Preferisco prima leggere il libro su cui poi faranno il film, dato che solitamente è anche sempre migliore. Purtroppo quasi mai si ha il tempo per poterlo fare tranquillamente, con tutta una serie di altri libri da leggere che ti impone la scuola.

Per concludere in bellezza ora rispondi anche a questa domanda: Piatto preferito?
Evviva le bistecche! 

Colgo l'occasione per ringraziare Elsiar, studente in prima liceo classico, per la sua grande disponibilità ed apertura nel partecipare a quest'intervista.  Lui è un grande estimatore di Fabrizio De André, considerandolo pienamente un "poeta" per quanto riguarda i cantautori italiani. Concludo così il tutto inserendo una traccia-discorso dello stesso De André, che riflette ed elogia la solitudine, affrontata precedentemente con Elsiar nella nostra conclusa intervista.