domenica 22 aprile 2012

Cosa c’è sotto a quel cespuglio?

Lunedì scorso, mentre mi stavo recando da una mia amica per provare un pezzo musicale, avevo notato che un folto gruppo di persone stava urlando, parlando ed indicando con agitazione un cespuglio di un noto parco della mia città. Tale gruppo esprimeva un grande entusiasmo, contemporaneamente combinato con stupore e preoccupazione. Tutto ciò aveva stimolato la mia curiosità, così non esitai un secondo nell’andare a vedere cosa stava accadendo.
Cosa c’era sotto a quel cespuglio? Un piccolo porcellino d’India, che era stato abbandonato da un padrone che non lo voleva più.  
Questo povero animaletto, impaurito dalla solitudine e dalle oche del parco, aveva trovato come rifugio quel cespuglio al margine del prato. Tale arbusto però verso il centro era formato da piante spinose, così il porcellino si era ritrovato intrappolato e ferito, in quella sottospecie di labirinto di spine.
Trattandosi di un’aiuola comunale non si potevano tagliare i rovi, perché c’era il rischio di essere multati. I componenti del gruppo chiamarono così prima la protezione animali, poi la cooperativa addetta alle zone verdi comunali, ma nessuno rispose. Il fiorista di fronte al parco, provò anche lui a partecipare, ma senza ottenere risultati.
Alla fine, riuscendo a vedere meglio la posizione dell’animale e sporgendosi sull’arbusto, l’ormai famoso porcellino del parco fu tirato fuori.
 Era stanco, non voleva più correre, ed aveva qualche taglietto. Aveva un pelo marrone a chiazze nere e di quella pelliccia se ne innamorò una signora che ben volentieri lo prese con sé, per dargli una nuova casa.

Non avevo mai assistito ad una cosa del genere, mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere sulle tristi storie d’abbandono degli animali domestici.
Perché certa gente deve prendersi un animale quando sa che se ne potrà stufare e finire per abbandonarlo? Dico, almeno potrebbero riportarlo al negozio dove l’hanno acquistato o in qualche struttura apposita.
Tra i vari discorsi che circolavano tra le persone coinvolte nella lunga ricerca al porcellino, si ricordava in particolare del caso del pitone che due anni fa qualcuno gettò nelle fognature.
A proposito, personalmente ricordo che nel mio quartiere venne affisso l’avviso del pericolo serpente. Fortunatamente il rettile fu ritrovato in una tubatura dell’acqua di scarico di un condominio e prontamente rimosso. Questo fatto mise in pericolo ed agitazione tutta la mia zona, scatenando giustamente la collera  dei residenti del mio quartiere.
Quando potranno finire questi episodi? Gli animali non sono giocattoli, vanno trattati con cura ed usando la testa!



p.s. Faccio un ringraziamento particolare ad Elisa di "lacrime di carta e inchiostro" per avermi assegnato il premio al blog! Quando conoscerò meglio più blog potrò anch'io assegnarlo :)

p.s.2 : in questo periodo ho una stranissima voglia di ascoltare la immigrant song dei Led Zeppelin. Solitamente non ascolto quasi mai i Led perché sono più per i melodici  Beatles, ma in questo periodo è una fissa! Shallot sarà mica colpa tua ?! :)
Immigrant song- Led Zeppelin

Cari saluti a tutti quanti :D!

domenica 15 aprile 2012

Serie fotografica all'aquario di Genova

Per stare in allegria, questa settimana il post è dedicato alla fotografia ! Un po' di settimane fa sono andata al bellissimo acquario di Genova. Data l'occasione, non ho perso la possibilità di scattare qualche foto. Ecco a voi una piccola serie: la prima foto ritrae due pesci colorati del Mar Rosso, la seconda delle graziosissime stelle marine rosa, la terza un pinguino che ha appena afferrato un pezzetto di cibo, la quarta delle meduse bianche, la quinta un simpaticissimo lamantino che mentre scattavo si è divertito in una giravolta e l'ultima dei pesci pagliaccio del Mar Rosso meglio conosciuti come "pesci Nemo".                                                                              



 



Cosa ne dite?

sabato 7 aprile 2012

A volte una preghiera…

Ieri sera, giorno del venerdì Santo, la mia combriccola di amici aveva organizzato di fare una delle nostre solite uscite. Dopo aver preso una pizza e dopo una piacevolissima camminata lungo la via del popolo, siamo arrivati camminando esattamente davanti al Duomo della mia città. Di colpo la mia mente pensò di chiedere :<<Dove si va adesso? Prendiamo la via sulla destra, sulla sinistra o qualche temerario varca la soglia del Duomo con me ?>>. Creai involontariamente un istantaneo imbarazzante silenzio. Tutti i miei amici, che tutte le domeniche vanno a messa ma ben se ne guardano dall’ammettere ciò in pubblico, si guardarono con facce sbigottite e dubitose poi uno, timido e mio carissimo amico rispose :<<io>>.
 Solo noi due varcammo la porta del Duomo, gli altri preferirono fermarsi a chiacchierare con un altro gruppetto di ragazzette.
Sinceramente non avevo mai visto qui nella mia città la celebrazione per il Venerdì Santo (per almeno sei anni di fila ho assistito a quella famosa che si celebra a l’Aquila, molto caratteristica e curata ,invece nelle rimanenti il più delle volte mi trovavo in qualche capoluogo italiano), perciò ero molto curiosa di vedere questa locale.
Si stava celebrando una funzione pasquale. Io e il mio amico non siamo stati dentro molto, solo il tempo di un angelo custode e di un segno della croce, poi nuovamente fuori per ridere e scherzare.

Domani sarà Pasqua, dunque domani (o questa sera) quei giovani che per tutto l’anno se ne sono strafottuti della propria religione dovranno rinunciare per un’ ora a fare ciò che vorrebbero per dirigersi alla celebrazione cristiana. 
Posso dirvi la verità? Non sopporto il diffuso ateismo che spopola tra i giovani.
Anche l’aspetto religioso diventa soggetto ad una tendenza giovanile. Ovviamente se dici che credi nel tuo dio secondo la società sei “noioso” , un tipo da prendere in giro, un vecchio, uno che non è alla moda, uno che non si distingue dal pensiero comune (infatti tutti fanno così -.-).
Io credo in Dio e non me ne vergogno affatto nel dirlo. Non si può dire in modo superficiale che l’esistenza di Dio sia una falsità, anche perché spesso, partendo da una timida idea ci si ritrova travolti da un pessimismo cieco, senza speranze né grandi gioie.

Al di là di tutte le cose che la chiesa riporta e di cui io non so se possano essere proprio così, al di là del fidarmi o no del clero (alla fine sono umani, non potranno mai più di tanto avvicinarsi all'essere buoni come un dio) ,per me dio esiste e non è più che altro il dio che ci raccontano, ma un dio che ci raccontiamo.
Quando proviamo rabbia, gioia, delusione, tristezza, serenità, speranza, diamo fiducia così senza motivo a qualcuno, amiamo, ci sentiamo amati, insomma qualsiasi tipo di sentimento, per me lì c'è un essere superiore. Scientificamente dovrebbe essere il cervello l’organo emittente, ma la faccenda presenta molti dubbi. Non sono sensazioni, sono sentimenti e tutti provati dalle persone con intensità diverse e variabili.
Alla morte di mio nonno io passai un periodo di distaccamento dalla mia fede. Mi sentivo abbandonata, ferita e non riuscivo a spiegarmi l’esistenza di una vita destinata a morire. Di notte sognavo, mio nonno era sempre lì a sorridermi, ad accarezzarmi e a farmi capire che non era totalmente scomparso. Ripresi così ad avvicinarmi alla chiesa, più che altro volevo attraverso le messe cercare delle piccole risposte. La mia mente si era persa, non avevo più quel riferimento stabile che mi conferiva la figura di mio nonno. Cercavo in ogni cosa la sua saggezza, quello che lui mi avrebbe detto e come mi avrebbe indirizzata. Le prediche delle messe ogni volta lasciavano un messaggio breve ma saggio, che mi rincuoravano, mi facevano sentire meno persa.
Mi riavvicinai così alla chiesa e a Dio.

Pasqua scorsa la passai a Torino. Andai alla messa nella bellissima chiesa di San Lorenzo e sentii delle parole che giuro mi commossero. Il sacerdote spiegò i molteplici significati della resurrezione correlati al mondo che ci circonda. Risorgere adesso vuol dire ritrovare la felicità e le speranze perdute, significa riallacciare i rapporti con un amico lontano e migliorare al massimo quello che si è umanamente per vivere con bontà la vita che ci è stata donata.

Auguro a tutti di riflettere su ogni scelta che prenderete, di essere capaci a “risorgere” se pensate di averne bisogno e naturalmente vi accompagno il tutto con gli auguri di una serena Pasqua.

Il pezzo musicale che ho scelto per questo post è la deliziosa “back to life” di Giovanni Allevi.

Buona Pasqua!   

domenica 1 aprile 2012

I giovani siano felici!

Spesso, anzi in troppi casi, ho notato che la gioventù è portata a vedere la vita con pessimismo ed infelicità nel viverla.
È vero che si dice l’adolescenza sia la tipica età in cui avere questi problemi, però io penso che non debbano prevalere sul benessere psicologico di un giovane e purtroppo certe persone a volte lasciano diventare regola i periodi “no”, modificando di conseguenza il proprio carattere.

Durante la lezione di biochimica di ieri, esulando dallo studio delle macromolecole, con la classe ci siamo soffermati per una decina di minuti su questo argomento.

La nostra professoressa ha fatto delle sue considerazioni, io le ho condivise in pieno quindi ve le riporto volentieri: Abbiamo parlato dei media, stracolmi di cattivi messaggi ed esempi (es. Belen & co.); abbiamo parlato della società adulta , che ci vuole grandi subito e non aspetta la nostra crescita naturale, sradicandoci dal nostro giardino di sicurezza che è l’infanzia; abbiamo discusso su quei grandi che ci fanno prendere delle scelte di cui non ne siamo pienamente consapevoli e che poi finiscono per provocare sensazioni di insicurezza; poi abbiamo parlato delle tendenze a pensare in modo alternativo gli aspetti religiosi, culturali, salutistici, economici e politici che partendo da un “il mio amico dice così ora lo dico anch’io” finiscono con il disorientare la persona interessata.
Mi ha colpito molto questo discorso, finalmente ciò che in sintesi penso è stato detto anche da altri. Alla fine delle riflessioni tutti noi in classe abbiamo pensato a quella nostra compagna che questa settimana ha dovuto abbandonare la scuola per quel suo motivo personale che le cambierà per sempre la vita…

Comunque oltre a questo elenco di cose a nostro sfavore credo che tanta della nostra infelicità sia dovuta da noi stessi, che ingigantiamo i nostri sentimenti il più delle volte inutilmente.
Io stessa con gli anni sono diventata più pessimista, ma non ho mai fatto prevalere ciò sulla mia serenità.
Circa un anno fa mi trovavo a “caccia di felicità”. Mi ero da poco tolta da face book ( Programma che mi ha quasi sempre dato più turbamenti che gioie) e cercavo con tanta speranza qualcosa/qualcuno di nuovo, per poter essere felice e svagarmi dal quotidiano. Ovviamente non arrivò immediatamente, aspettò un pomeriggio di luglio per comparire questo mio particolare interesse. Cosa fu? Il ballo!

Nel villaggio dove mi trovavo c’era un’animazione pessima-.- e non sono affatto una persona che solitamente critica quindi fidatevi. Fortunatamente, mentre io ed un mio amico trascorrevamo le nostre settimane di vacanza, anche un’ intera scuola di ballo aveva deciso di soggiornare in quel luogo. La vacanza dalla vita quotidiana di questi ballerini non coincideva però con quella dalle prove, così ogni pomeriggio sul bordo della piscina si effettuavano delle performance divertentissime.
Io adoravo guardarli e per due volte andai di nascosto a vederli danzare. Il terzo giorno però non resistetti e pian piano mi inserii tra quei giovincelli così briosi. Loro  si accorsero subito di me e io dovetti ammettere loro dei miei spionaggi e della mia voglia di ballare con essi. Mi fecero una festa meravigliosa, mi misero tanto buonumore e iniziarono le danze!
Imparai a ballare la polka (*.*), il valzer, la bachata, il cha cha cha e qualche passo di tango. Età media dei miei insegnanti/colleghi? 79 anni anagrafici e 20 reali.

Adesso penserete ancora con più convinzione che io sia una mattacchiona eclettica, comunque ho proprio trovato quell’esperienza bellissima.
Stare con loro mi infondeva una gioia enorme e grazie a questi ballerini ho scoperto un’altra cosa per la quale ho interesse e propensione ( me lo hanno detto loro, si vede che i miei 7 anni di danza acrobatica sono serviti :)

Auguro a tutti i miei amici giovani di trovare in qualche modo la felicità, di essere sereni e di non avere troppe ansie per ciò che accade.

Come sottofondo musicale di questo post ho scelto il meraviglioso Libertango di Piazzolla
Al prossimo post !